È davvero così importante usare un font piuttosto che un altro per il c.v.?
Sì, lo è. Vediamo di seguito i motivi per cui il font è importante.
Il font deve essere di facile lettura e sans serif: il serif non viene letto, o viene letto con difficoltà dagli ATS (software usati per la selezione dai recruiter).
Stai scrivendo un c.v. e non stai creando un documento artistico: deve essere di facile lettura. Quindi, no a corsivi di difficile lettura, stile “scritto a mano” o caratteri calligrafici.
La dimensione ideale del carattere è tra 10 e 12: in questo modo, nessuno farà fatica a leggere. Tuttavia, è concesso usare un font più grande per l’intestazione contenente il tuo nome. I recruiter, solitamente, impiegano pochi secondi – tra 1 7 e 30 – per decidere se il tuo c.v. sarà tra quelli che intendono valutare oppure tra quelli da mettere nella pila da scartare. Se i tuoi documenti di candidatura risulteranno difficili da leggere, potresti perdere l’opportunità di essere considerato come candidato.
I font migliori che puoi usare sono Arial, Verdana, Calibri e Times New Roman (che personalmente non mi piace e trovo un po’ antiquato). Dunque, comics non è il tuo miglior alleato in questa situazione. Tuttavia, se ti candidi per una posizione creativa dove anche il layout del c.v. sarà il tuo biglietto da visita come creativo, i recruiter possono essere aperti a font e layout alternativi e creativi. In ogni caso, il consiglio che vale sempre è quello di non usare troppi font che, per l’occhio umano, generano documenti di candidatura caotici e non lineari. Al massimo, potresti usare due font: uno per l’intestazione e l’altro per il corpo del documento.
Non stringere i margini perché pensi di aver maggior spazio per scrivere. Lo spazio bianco sul c.v. è fondamentale: devi essere conciso, ma arrivare al punto con efficacia. Pensa di dover pagare 1 € per ogni parola che non aggiunge valore al tuo c.v.: evita inutili orpelli o retoriche. Mantieni i margini del formato A4 e limitati a 2 pagine: il 75% dei recruiter preferisce questi standard.
L’intestazione del c.v. è come se fosse la tua carta intestata: il tuo nome e cognome devono risaltare. Sempre in questa sezione includi i contatti: telefono, mail e sito web personale, se ne hai uno tuo. Non mettere il sito del tuo attuale datore di lavoro!
Non abusare di lettere in maiuscolo, grassetti, corsivi, sottolineature. Inoltre, usa la coerenza: se decidi che tutti i titoli delle varie sezioni saranno in maiuscolo e colorati, assicurati che poi lo siano davvero. Armonia.
Elenchi puntati: ottimi per indirizzare l’attenzione del recruiter verso gli achievements, fatti rilevanti o competenze specifiche. Per ogni punto, assicurati che ci sia un’azione e un risultato. Esempio “Creazione di una nuova brochure che si è tradotta con un 12% di visualizzazione in più sul sito aziendale”. Inoltre, l’elenco puntato non è un copia e incolla della tua job description né l’elenco della spesa: pesante e noioso vedere 18 elenchi puntati per ogni posizione. La regola sempre valida è: sii conciso e dritto al punto.
Organizza le informazioni in modo logico e funzionale per il tipo di formato che hai scelto: anti-cronologico, skill based oppure un mix dei due. Gioca d’astuzia quando devi scegliere il formato di c.v. da usare per quello specifico ruolo.
Una volta che hai scritto il c.v., ti consiglio di stamparlo per verificare che sia effettivamente di facile lettura. Se devi strizzare gli occhi per leggerlo o se il font non ti sembra adeguato, aggiornalo e verifica che la dimensione scelta sia adeguata (esempio: Arial 10 è grande come Calibri 12).
Attenzione agli errori di ortografia o di grammatica! Sono errori che possono penalizzarti pesantemente e a cui i recruiter prestano particolare attenzione. Mettiamo il caso che tu faccia trasparire la tua attenzione al dettaglio come competenza e poi infarcisci il c.v. di errori ortografici. Ti sembra che così tu possa risultare una persona che è attenta al dettaglio?
Consolidate queste semplici basi, concentrati sui contenuti che saranno quelli a fare la differenza tra te e gli altri candidati. Ovviamente, la lettera di motivazione e il c.v. devono essere coerenti tra loro e avere lo stesso stile.La semplicità è sempre la carta vincente.